La leggenda del lago di Baia.
Un giorno una persona mi contatta, esprimendomi un suo grande desiderio:
« Vorrei fare dei Rendering Fotografici per un modello 3d molto, molto speciale ».
Si tratta di Nicolai Lombardo, un archeologo che per 25 anni ha lavorato con altri due colleghi per riportare alla luce una città sommersa. Ecco è uno dei suoi ultimi rendering:
Ma dietro questo rendering c’è una piccola, grande storia. E’ imperdibile 🙂
C’è anche il nostro amico Rendering. Te la racconto.
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LA LEGGENDA DEL LAGO DI BAIA
Che nel mare antistante la città di Baia – golfo di Napoli – esistesse un’altra “Baia sommersa”, in paese tutti lo sapevano. Era una diceria che correva da tempo. Si parlava di una villa, una strada e sebbene più di un autore classico facesse riferimento ad un antico “Lago di Baia”, gli studiosi contemporanei l’hanno sempre considerata solo una leggenda.
Finché un giorno di 25 anni fa un gruppo di archeologi: Nicolai Lombardo, Gennaro Di Fraia ed Eduardo Scognamiglio decidono di verificare se questa “chiacchiera di paese” ha un fondamento storico o meno. La regione vulcanica dei Campi Flegrei, nel golfo di Napoli, è un’area archeologica sommersa di dimensioni enormi: un vero e proprio Museo Sottomarino unico al mondo, ed i tre archeologi-sub vanno alla ricerca di un qualche elemento che possa svelare il molti misteri di questa città sommersa.
Dopo numerose immersioni un quadro inizia a formarsi al loro occhi. Dotati di una immensa passione decidono di autofinanziare una ricerca archeologica subacquea e riescono a portare a termine il rilievo, in tanti anni di lavoro, di un maestoso canale lungo più di 200 metri e largo più di 30. Sì, era proprio il canale navigabile che un tempo portava al leggendario Lago di Baia.
Ritrovano anche una fistula, una antica conduttura idrica in piombo. Questo reperto reca inciso un nome: L. PISONIS. Nome che fa tremare, per gli avvenimenti storici che è in grado di evocare. E’ il nome del proprietario della sfarzosa residenza, sede di una storia intrisa d’odio e violenza. Na parla anche Tacito, un autore fra i più grandi dell’antichità: nel 65 d.C. I ricchi patrizi nutrivano un odio profondo contro Nerone e si incontravano proprio a Baia, nella villa di Caio Calpurno Pisone, per mettere a punto un piano volto ad eliminare lo scomodo ed odiato imperatore. Con questa scoperta i 3 archeologi contribuiscono anche alla ricostruzione di un episodio del tormentato principato di Nerone.
Si tratta di una grande scoperta archeologica a livello mondiale e sono proprio Nicolai, Gennaro ed Eduardo che riescono a provare con certezza storica cos’erano un tempo i ruderi sommersi. Per la prima volta a Baia, il rinvenimento di antichi edifici è unito ad una inequivocabile identificazione del monumento.
IL RICONOSCIMENTO
Ma le ricerche continuano ininterrottamente anche sotto costa, nei pressi di Punta dell’Epitaffio. Dopo alcuni anni riportano alla luce quella che forse è la loro più grande scoperta: la pianta di un EDIFICIO TERMALE fiancheggiato da una strada. Immergendosi, sul fondo è ancora possibile percorrere questa strada, perfettamente conservata per molti metri, discendere tre gradini ed accedere alle terme ed a tutti i suoi ambienti: calidario, tepidario, frigidario, spogliatoio e palestra. Accanto a queste terme si rinviene anche un misterioso ambiente, un NINFEO, dalla forma architettonica inedita.
Queste ultime scoperte portano il gruppo alla luce dei riflettori e finalmente le Istituzioni si rendono conto dell’immenso tesoro “culturale” che giace sommerso nel mare di Baia.
Nel 2002, grazie a questa serie di incredibili scoperte, il Ministero dell’Ambiente con il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Campania, istituisce ufficialmente il Parco Sommerso di Bàia. Una meraviglia dell’archeologia sottomarina. In realtà gli archeologi non ricevono una lira né dallo Stato, né dalla regione, nemmeno un rimborso spese. Questo rende, a mio avviso, tutta la loro avventura ancora più appassionante e trasudante di pathos, ma fa anche rabbia.
( I 3 scalini che conducono alle Terme sommerse )
PASSIONE, AMORE, MORTE.
Nel gruppo sono tutti archeologi e sub, tutti partecipano ai rilievi ed agli studi, ma ognuno ha anche un ruolo preciso: Gennaro lavora alla ricostruzione storica, Nicolai alla rappresentazione visiva di come doveva essere un tempo quella zona, Eduardo documenta con foto e filmati sottomarini.
Eduardo, il documentarista, ha raccolto tantissimo materiale, al punto che dopo l’istituzione del Parco iniziano i primi contatti con Discovery Channel e National Geographic per la produzione di un documentario che racconti quest’avventura e di tutte le scoperte fatte in questi 25 anni. Una storia ricca di passione, lavoro, amore ma che purtroppo è colpita dalla morte improvvisa di Eduardo, appena un anno fa, gettando tutti nel totale sconforto.
All’improvviso il buio. Tutto sembra finire nel nulla, anni e anni di studi, di vita condivisa, di amore e passione. Tutto finisce in quel buco nero che una malattia improvvisa è in grado di generare in pochi mesi.
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LA LUCE DEL RENDERING
Hai mai visto dei resti? E’ molto difficile guardare dei ruderi ed immaginare lo sfarzoso splendore dei marmi che adornavano quelle scenografiche architetture. Per questo motivo, sin dall’inizio Nicolai, cerca in tutti i modi di “visualizzare” quello che le loro scoperte svelano. Le prova tutte, dall’acquerello, al disegno a matita. Si lancia sul CAD appena lo vede nei primi anni ’90 e riesce a ricostruire un ricco modello 3d che rappresenta fedelmente tutte le loro scoperte.
Poi un giorno, sfogliando una rivista legge una parolina, per noi così familiare: Rendering.
Si butta a capofitto in questa nuova strada, che sembra davvero quella giusta! Infatti di lì a pochi anni si sviluppa in pieno il Rendering Fotorealistico. Adesso i modelli 3d possono davvero diventare delle foto. Finalmente Baia sommersa può tornare alla luce e tutti potranno vederla così com’era, in tutto il suo luminoso spendore.
Come in un film torniamo all’inizio, al nostro incontro.
Il lutto che colpisce il gruppo è fortissimo, ma forse adesso ha ancora più senso completare il lavoro. Nicolai un giorno mi chiama e finalmente ci ritroviamo.
Vedo il modello, è enorme ed estremamente dettagliato. Quando capisco che ho davanti il frutto di una storia incredibile, di un immenso lavoro e di tanta sofferenza rimango letteralmente a bocca aperta. Non sono davanti un 3d: è una vita. Inutile dire che passione e che voglia di imparare ha il mio allievo speciale.
Nel 2009 i risultati scientifici di questa ricerca sono pubblicati su “Archeologia e Calcolatori”, una rivista del CNR.
Nel 2011 un corposo articolo pubblicato su “Archeologia Viva” racconta in parte questa lunga vicenda umana e dà il via ad una nuova fase: presentare in anteprima, al vasto pubblico degli appassionati, l’originario splendore di questi antichi edifici sommersi nel mare di Baia.
Un mese fa, proprio grazie a quest’articolo Nicolai partecipa al concorso giornalistico “Ripa”, classificandosi al 1° posto per la sezione “Riviste”.
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OGGI
Difficile scrivere la parola “fine” per una storia così. Sono certo che tutto potrebbe diventare un bellissimo documentario, come stava accadendo qualche anno fa.
C’è materiale a volontà: foto, rilievi, filmati e 3d.
Forse una casa di produzione o qualche produttore interessato mi legge?
Caro amico Nicolai,
crepi la lupa.
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ALCUNI RENDERING DI “BAIA SOMMERSA” | NICOLAI LOMBARDO
Commento: Terme sommerse di Baia. Ambiente n.8. Particolare degli ingressi al frigidario (sinistra) e allo spogliatoio (destra)
( Commento: Terme sommerse di Baia. Il cortile antistante il misterioso ninfeo. )
( Terme sommerse di Baia. Totale dell’ambiente n.8 da cui, a destra, si accedeva ad uno spazio aperto, forse la palestra. )
VIDEO : http://www.youtube.com/watch?v=kzTCZ5P4Hnk (Servizio generico, Linea Blu)
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PS I workshop ed il blog mi danno una grande opportunità: quella di imbattermi in persone speciali che diversamente non avrei mai incontrato. E di questo vi ringrazio di cuore, tutti.
Tags: storie
Storia bellissima!
…Eccezionale..leggere questo post, per me che vivo a Baia, che l’ho scelta come posto per vivere…per me che faccio immersioni…e che ho visto la città sommersa…per me che lavoro con l’ambiente…un lavoro che va oltre…diventando una passione…per me che AMO l’area flegrea. “condivisione massima”..per il tuo post…e per l’impegno di questi appassionati studiosi.
…..ciao Ciro…..una storia bellissima….faccio tanti in bocca al lupo a Nicolai affinchè possa un giorno il mondo apprezzare la bellezza di questa scoperta, dando lustro al suo lavoro ed a quello dei suoi compagni…..credo che edoardo, da lassù, ne sarebbe fiero.
Mentre scrivo, mi viene alla mente un’immagine vista in un film…..il film è Titanic, di James Cameron….alla fine del film, quando Rose la protagonista, smette di raccontare la storia e getta il gioiello in mare, c’è una scena che secondo me è ricca di emozione…….la ripresa finale del vero relitto della nave da una telecamera in movimento da prua verso poppa, e pian piano dall’immagine reale sul fondo del mare c’è una transizione all’immagine della stessa parte della nave ricostruita al computer…vista sempre in movimento…..e da qui la ripresa “entra” nella nave inquadrando la scala principale che collega i vari ponti, con tutti i personaggi del film intorno ai protagonsti, Di Caprio e la Winslet……..leggendo questa storia ho ripensato a questa scena del film e mi sono detto: sarebbe fico fare una ricostruzione del genere di questa città sommersa…..credo che con le tecniche di animazione 3D che ci sono oggi si potrebbe fare…………..
Beh….spero di aver dato qualche spunto………
Bello…! Devo dire che sono sempre affascinato da simili ritrovamenti. E deludente che AI NOSTRI EROI non sia stato riconosciuto un bel nulla! Purtroppo la nostra Italia e straricca di storia e ve ne e talmente tanta da non riuscire a tutelarla! Cio che spaventa e che altre nazioni hanno ben poca roba delle loro storia e la tengono stretta piu dell’oro! Purtroppo, di nuovo, bisogna ammettere che l’istituto di Soprintendenza, rompe tanto le scatole per cavolate anche in aperta campagna…e poi si perde nell’indifferenza di simili ritrovamenti! Paradossi della cultura Italiana…! Inutile dirlo e l’ennesimo ente che ha come solo scopo di far vegetare personale al proprio interno. Meglio non aggiungere nientaltro…dalle nostre parti ci sono persone troppo permalose!
Questa storia è meravigliosa, immagino con quante difficoltà sia stato portato avanti tutto il lavoro. Sono un’archeologa e spesso ho dovuto fare i conti con la burocrazia “assente” la verità? il nostro paese è talmente ricco di bellezze che non tutto può essere tenuto sotto controllo dagli organi competenti. Gente come questi colleghi è preziosa vorrei solo che lo stato fosse consapevole!!!!!!!!!
..io amo la gente che ama, che si arricchisce con l’amore e la passione e queste fomentate dagli strumenti che oggi la vita ci riserva e, che ne è capace le può utilizzare con molta maestranza e renderle più veritiere e di nuove per farci sognare in quello che era e che poteva essere ancora senza quell’odio.
..Ciro tu sei incredibile, il tuo sapere e la voglia che anche molti possano sapere del tuo..che a sua volta ti è stato trasmeso..ecco non ha eguali..io personalmente ti iringrazio perchè a me piace quello che fai..Complimenti anche ai tuoi amici archeologi..FANTASTICI a dir poco.
Ciao Ciro,
grazie smpre per i contributi fantastici tuoi e degli amici dei quali ti circondie che metti a disposizione du tutti.
E’ sempre bello riscoprire che i brividi al giorno d’oggi sono ancora gratuiti.
Ciaoooo
ho avuto la fortuna di conoscere eduardo e di lavorarci assieme…peccato facesse un lavoro poco consono al suo sapere ma la sua estrema riservatezza gli consentiva di andare avanti nonostante tutto…ricordo di aver condiviso quasi tutto quello che studiava…molte volte mi ha rivelato i suoi studi “costringendomi” ad acquistarne le pubblicazioni…e grazie a lui sappiamo un pò di più sulla nostra magnifica terra…e penso che tutto ciò gli avrebbe fatto piacere…ciao eduardo e grazie!
Ciao Gaetano,
e grazie per il tuo commento. Davvero.
e i rimpianti!!!avevamo in programma una mostra fotografica…una “sua” mostra fotografica proposta dall’associazione di cui faccio parte…quante volte ne abbiamo parlato…e quante volte abbiamo stabilito il luogo, il posizionamento delle stampe, i commenti, gli sponsor…”accussì adda ì” diciamo dalle nostre parti…purtroppo…aggiungo io…
Ho appena letto la vostra bellissima storia, la storia di una passione straordinaria per il mondo classico e la sua cultura che ha suscitato in me una fortissima emozione. Sono una filologa, lavoro tra le università di Bari e Foggia ed ho una predilezione speciale per la zona campana e specialmente per i Campi Flegrei,dove mi sono recata proprio nel mese di luglio. Sto affiancando la ricerca scientifica alla scrittura di un romanzo ambientato a Baia … e ho voluto vedere di direttamente i luoghi che conoscevo attraverso i libri. Penso che possiate capire l’effeto che mi fanno questi rendering fotografici … Ho letto il saggio “Baia: le terme sommerse a Punta Epitaffio”: lavoro pregevolissimo e di grandissimo aiuto per il mio romanzo. Vi ringrazio di cuore! Chissà che un giorno non ci si possa incontrare, nel frattempo citerò la vostra ricerca nel mio lavoro.
Federica Introna
SE si è in cerca di una definizione giusta per definire degli Uomini Eccezionali, basta leggere il resoconto sopra riportato.
siete un esempio da dare a tanti giovani come me, a non perdere mai la speranza di lottare in tutto ciò che si crede… bisogna pubblicizzare il nostro patrimonio immenso di ricchezze nel mondo…. grazie infinite per il vostro lavoro……