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Corsi di Grafica 3d all'università di Napoli

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Corsi di Grafica 3d all’Università di Napoli?

Ebbene sì, anche se nessuno potrebbe espettarselo, succede anche questo! E tutto grazie ad una persona molto attiva nell’ambito dell’insegnamento di tecniche informatiche applicate all’architettura e al design: l’architetto Raffaele Shiavullo.

Ho appreso dell’inizio di questi corsi dal portale treddi.com, così per approfondire la questione, ma anche andare un pò altre, ho deciso di invitarlo sul mio Blog per una piccola intervista.

Buona lettura.


Salve architetto Schiavullo, è un piacere poter ospitare una sua piccola intervista, ma.. dato l’ambiente informale del blog e dato che già ci conosciamo direi di darci del tu.E come potrei essere formale con te!…non ci riesco di solito, figurati con un amico e per di più napoletano come me!

La prima cosa che ho pensato dopo aver letto la “misson” del corso è: quali software saranno approfonditi?

Il corso si articola in 60 ore di lezione ed i software utilizzati per il completamento della didattica sono stati opportunamente scelti, tenendo presente un approccio professionale alle tematiche che verranno trattate.

Per il modulo di realtà virtuale i tool utilizzati saranno: SketchUp per la modellazione low poly, Photoshop per il texturing, 3DSMax per l’ottimizzazione dei modelli e per l’esportazione per ambienti virtuali e Cortona Parallelgraphics come visualizzatore per il 3D real time. La scelta di SketchUp come modellatore è motivata da una mia esperienza nel campo della didattica in ambito universitario ed anche in virtù dei tempi rapidi di apprendimento che il software richiede e soprattutto per la sua attitudine a lavorare “concettualmente” come un modellatore poligonale di buon livello, permettendo tutte le ottimizzazioni necessarie delle geometrie per modelli da sviluppare in ambito architettonico; non dimentichiamo che Google Earth ha comprato la software house che lo produce, cioè la @lastsoftware, proprio per questo motivo.

In merito a software come Photoshop e 3DSMax c’è veramente poco da dire, visto la notorietà e la diffusione di cui godono! Per quanto riguarda Cortona Parallelgraphics, è un visualizzatore per ambienti 3D real time che fa bene il suo lavoro, permettendo di sfruttare al meglio le prestazioni grafiche delle schede video dei Pc su cui gira; tieni presente che è lo stesso col quale alla Dot Mind in Motion abbiamo implementato il software del modello virtuale di Villa dei Misteri, con cui abbiamo vinto l’ e-content award a Milano.

Bene, data subito quest’informazione che molti lettori agognavano possiamo distaccarci dai software e parlare, come sempre preferisco, più teoricamente per quanto riguarda l’approccio alla materia, e praticamente dei risvolti lavorativi.

Viene da chiedermi: perché nelle università spesso accade che i professori non apprezzino tanto il “lato 3d” dei progetti, mostrandosi alle volte per niente favorevoli all’utilizzo avanzato dello strumento informatico. Oggigiorno non è forse parte integrante della professionalità di un architetto/designer?

Le ritrosie che si trovano in ambito universitario sono legate oltre che ad una scarsa conoscenza della materia da parte di alcuni docenti (…quindi quello che non sai non puoi insegnarlo o controllarlo e questo per un docente di altri tempi è inaccettabile!), anche al fatto che, e questo in quanto docente te lo dico per esperienza, gli allievi pensano che un tecnicismo esasperato nella rappresentazione del progetto di architettura o di design, lo faccia diventare UN BUON PROGETTO! Non esiste cosa più errata! Non sarà un render iper realistico a rendere più vivibile uno spazio abitativo o più performante un prodotto di industrial design! Io sono dell’idea che “il computer deve essere un mezzo che ti aiuti a pensare più velocemente” per meglio finalizzare le idee; aggiungerei in merito che con lo spessore della nostra cultura e della forma mentis che le università italiane danno agli allievi, un tool informatico non può fare altro che valorizzare la creatività, se concepito come un mezzo per enfatizzare un know how, che non proviene di certo dai migliaia di click che si fanno con il mouse, ma da una forma di pensiero che si matura da una formazione professionale e culturale…alla fine il computer ti DEVE aiutare a porre in essere il tutto…e basta!

Fatte queste dovuta precisazioni, sostengo vivamente l’utilizzo delle tecnologie informatiche a supporto delle professionalità di un designer o di un architetto, anche perché essendo un professionista del settore, fare a meno del supporto del digitale significherebbe tirarsi fuori da qualsiasi logica produttiva e di mercato, diventando per niente competitivo e soprattutto impossibilitato nell’interfacciarsi con qualsiasi filiera produttiva in ambito industriale.

Concludo dicendoti che io sono uno dei fautori dell’utilizzo avanzato dello strumento informatico, sia per motivi professionali, che per passione, essendo nato, io come tanti altri, nell’era dell’informatica (…ho solo 33 anni!) e ti confesso che se il computer non fosse stato un mezzo per dare libero sfogo alla mia creatività, non penso che lo avrei mai utilizzato!

Un recente lavoro da te realizzato, Villa dei Misteri in Pompei, ha ricevuto la menzione special al concorso E-content Awards Italy: innanzitutto vivissimi complimenti, te li avevo già fatti, ma desidero rinnovarli anche qui sul blog 🙂

Tu insegni alla Facoltà di Architettura di Napoli – Ateneo Federico II, sei un architetto, eppure hai un noto studio di grafica 3d, sito proprio al centro di Napoli. Direi che sei proprio un professore di nuova generazione! (Chi lettore non lo vorrebbe come professore?!)

Sei, come dire… un architetto-docente-3d? Tutti sappiamo che la figura professionale ibrida oggi è certamente una carta vincente: ci dici qualcosa in merito?

In merito al premio vinto per la ricostruzione virtuale di Villa dei Misteri in Pompei, posso dirti che per noi della Dot Mind in Motion è stato un vero è proprio onore classificarsi nella sezione “cultura elettronica” dell’E-content Awards Italy subito dopo il sito dei Musei Vaticani come prodotto inerente l’ambito dei beni culturali; la ricostruzione della Villa ha richiesto 10 mesi e mezzo tra ricerche filologiche, restituzione tridimensionale e sviluppo software ed è partita come una mia collaborazione personale con il dipartimento di realtà virtuale dell’Università Californiana di Los Angeles (U.C.L.A.), presso il quale ho lavorato per 3 mesi.

In merito alla necessità di essere “una figura ibrida”, sostengo sia una carta vincente per una serie di motivazioni, legate al panorama socio-economico che ci circonda. L’Italia, al momento, non è la patria del 3D ed in quanto tale il mercato è caratterizzato da realtà produttive, che per essere competitive devono rispondere alle richieste della committenza a 360 gradi. Il nostro è un paese in cui il prodotto interno lordo è sostenuto da piccole e medie imprese, dove una specializzazione e settorializzazione degli addetti non sarebbe sostenibile, in quanto il numero medio degli impiegati per azienda oscilla tra i 4 ed i 20 e non si arriva di certo ai 600 addetti di grandi case di oltreoceano, che sono supportate da modelli di economia più esasperati e redditizi, potendosi permettere di avere specialisti per aree operative estremamente specifiche.

Ci tengo comunque a sottolineare che essere “una figura ibrida” nel nostro settore, non vuole di certo dire “essere un tuttologo del 3D”, ma “essere una persona in grado di governare processi produttivi”, dove le peculiarità operative vanno curate in modo puntuale da chi mette in essere l’operato. Tu che mi conosci sai benissimo che la mia passione per il 3D oltre che all’ambito archeologico, si estende anche allo sviluppo software ed alla character animation; quest’ultima per me rappresenta passione, croce e delizia, visti gli elevati costi di produzione e la difficoltà nel trovare persone specializzate nel meridione d’Italia.

Sul sito del mio studio ( dotmindinmotion.com ) ci sono una serie di lavorazioni da noi realizzate sia per l’ambito 3D real time, che per la character animation (short movie, tv spot), che testimoniano l’impegno e la passione che mettiamo nel nostro operato.

Bene. Raffaele ti ringrazio e ti lascio la parola per concludere come meglio credi.

Ti ringrazio per lo spazio che mi hai concesso sul tuo blog, a cui auguro buoni sviluppi futuri vista la passione e la professionalità con le quali porti avanti i contenuti. Saluto i lettori del tuo blog con una vena ottimista per il nostro settore, in quanto sono convinto che questo sia il giusto periodo storico per affermare una professionalità che ha ancora tanto da dare e che tra i giovani fa sempre più proseliti; ne è testimonianza il mio corso universitario, denominato TECNICHE DI REALTA’ VIRTUALE PER L’ARCHITETTURA e dove gli studenti imparano a produrre modelli virtuali interattivi per l’architettura, che in 2 anni ha totalizzato 420 iscritti.

Concludo con un appello a chiunque faccia formazione in ambito universitario, chiedendo di operare affinché in futuro le nostre università siano sempre più PROFESSIONALIZZANTI e meno TEORICHE, in quanto è una delle strada più valide che, a mio parere, può portare l’immagine italiana e la nostra economia ad affermarsi in ambiti in cui i nostri valori sociali, economici e culturali possono senza dubbio essere valorizzati e diffusi.

  • Per ulteriori dettagli sul corso, per visionare Villa dei Misteri e per altri dettagli sull’attivita dello studio dell’architetto Schiavullo visita Dot Mind in Motion

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Commenti

  1. Il Comicon quest'anno è anche 3d! - Napoli - Castel sant'Elmo 21 aprile, 2008 4:12 pm

    […] tenuto dal prof. Raffaele Schiavullo, in cui si presenteranno varie tecniche di animazione attualmente in voga per dar vita ad un […]

  2. mysyasan 30 ottobre, 2008 8:06 pm

    Salve,mi chiamo Titta e sono di Napoli.
    Spero sia lecita la mia domanda.
    Volevo sapere quale corso di 3D ritiene valido a Napoli.
    Complimenti per l’intervista, è davvero interessante.

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